CLINICA SOCIOLOGICO-GIURIDICA: DISCRIMINAZIONI, MOVIMENTI SOCIALI, DIRITTI
cod. 1012374

Anno accademico 2024/25
1° anno di corso - Primo semestre
Docente responsabile dell'insegnamento
Vincenza PELLEGRINO
insegnamento integrato
6 crediti
sede:
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Gli obbiettivi formative attengono a dimensioni teoriche e metodologiche.
Rispetto alle dimensioni teoriche, si vuole trasmettere una visione transdisciplinare delle questioni migratorie con particolare riferimento alla capacità degli studenti di leggerle come fenomeni sociali, economici e culturali adottando un’ottica intersezionale, cioè riuscendo a leggere le migrazioni tanto come questioni di classe sociale quanto come questioni legate a colonialismo e razzializzazione da un lato e patriarcato transculturale dall’altro lato.
Rispetto alle dimensioni metodologiche, il corso vuole fornire i primi rudimenti per un’analisi multidimensionale (micro processuale e macro strutturale allo stesso tempo) dei fenomeni sociali, utilizzando al contempo banche dati quantitative, diari etnografici, documenti di tipo giuridico.
In tal senso, il corso si rivolge agli studenti anche come ‘persone in mobilità’ (individuale, famigliare, generazionale) con l’obbiettivo di aiutarli nella rielaborazione dell’esperienza e del background migratorio che circonda e attraversa le loro vite.

Prerequisiti

Contenuti dell'insegnamento

La Clinica Sociologico Giuridica si propone tipo di introdurre gli studenti all'analisi multidisciplinare dei processi migratori oggi intesi come esempio emblematico di evoluzione del ruolo dello Stato nazione nella gestione dei conflitti sociali e della differenza globale tra le classi sociali. Senso quindi oggetti di studio quali il confine, la frontiera, la solidarietà transfrontaliera, la condizione detentiva degli stranieri, i processi di inclusione-ed-esclusione dei richiedenti asilo, saranno analizzati mantenendo l'attenzione a contenuti di teoria sociale più generali e trasversali inerenti la violenza simbolica, culturale, strutturale e istituzionale nell'epoca contemporanea e il modo in cui le discriminazioni sono strutturalmente reiterate oggi.
Il corso ha l'obiettivo di coinvolgere gli studenti all'interno di campi di ricerca aperti, adottando una strategia complessiva di analisi di casi di ricerca e fornendo agli studenti elementi di metodologia della ricerca tali da poter sviluppare il proprio senso critico.
Per ogni questione trattata quindi una parte dei contenuti sarà inerente al ‘problema’ e una parte dei contenuti sarà inerente ai metodi di analisi dello stesso ‘problema’.
Per modalità propriamente interdisciplinare di approccio alle questioni trattate, il corso sarà diviso in 4 moduli.

Programma esteso

Modulo I: Il I modulo della Clinica sociologico-giuridica metterà a tema il concetto di violenza strutturale per inquadrare più complessivamente il tipo di sguardo e di approccio analitico che il seguito del corso vuole avere. Più nello specifico, andando al di là delle analisi che inquadrano le persone in mobilità forzata o come ‘devianti’ o come ‘vittime’ di violenze interpretate e narrate come questioni, sciagure, conquiste individuali, il corso vuole fare luce sul ruolo delle istituzioni nazionali e internazionali nel plasmare i processi di mobilità contemporanei, dentro interazioni conflittuali complesse con movimenti della solidarietà e autoorganizzazione degli stessi migranti. Analizzeremo la complessità di questo scenario, che sta anche nel tipo di processi culturali che permeano l’azione istituzionale, spesso caratterizzata da retoriche umanitarie e securitarie di contrasto alla criminalità.
Lo scopo del primo modulo è anche introdurre gli studenti al tipo di dati che saranno analizzati in seguito, vale a dire al modo di produrre dati di tipo qualitativo, etnografico, multisituato, partecipativo (coinvolgendo nella ricerca gli stessi migranti).
Modulo II: Il II modulo della Clinica sociologico-giuridica metterà a tema dal punto di vista teorico e metodologico lo spazio di confine. Il ciclo di lezioni esplora le molteplici dimensioni dei confini nel mondo contemporaneo, partendo dalla loro evoluzione storica fino alle attuali sfide della mobilità globale. Attraverso un’analisi del sistema di gestione delle frontiere dell’Unione Europea, con particolare attenzione all’approccio hotspot, e un approfondimento sulle circolazioni migranti e gli spazi di transito, il corso mira a comprendere come i confini modellino e siano a loro volta influenzati dalle mobilità contemporanee. Verranno inoltre esaminati gli aspetti digitali e infrastrutturali dell’apparato confinario, offrendo una panoramica completa delle dinamiche socio-politiche in gioco. L’obiettivo è rispondere alla domanda cruciale: quale logica guida l’attuale assetto normativo e operativo dei confini e come questa interagisce con le complesse realtà della mobilità umana nel XXI secolo?
Modulo III: Il terzo modulo della clinica approfondirà i nessi tra l’esperienza migratoria, il riconoscimento di diritti e l’identità sessuale. Sono sempre più numerose, infatti, le persone appartenenti alla comunità LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, trans e queer) che giungono in Italia e presentano domanda di protezione internazionale. Molte di loro provengono da Paesi in cui l’omosessualità o il transgenderismo sono profondamente criminalizzati sia sotto il profilo legale (in numerosi paesi esiste ancora la pena di morte o l’incarcerazione) che sociale rispetto alle norme e ai valori della comunità di riferimento. Il processo di riconoscimento di diritti, una volta arrivati in Italia, inoltre, è particolarmente complesso e spesso queste persone si trovano a vivere una doppia discriminazione in quanto migrante e in quanto persona LGBTQ. Nel corso del modulo ricostruiremo la fisionomia attuale del fenomeno, e grazie alle esperienze sviluppate da operatrici e operatori del terzo e giuristi esploreremo alcuni casi concreti con particolare riferimento alle pratiche di accoglienza e alla presentazione della domanda di protezione.
Modulo IV: Il quarto modulo approfondirà la questione della detenzione delle persone migranti, con specifico riferimento al caso del reato di favoreggiamento della migrazione irregolare.
L’interpretazione della legislazione vigente e la prassi giurisprudenziale rappresenta un sistema volto alla criminalizzazione delle migrazioni nel quale trova relativamente spazio il diritto di difesa e l’effettività delle garanzie che dovrebbero essere il cardine di un giusto processo. Tutto ciò si appalesa evidente nei processi che vedono i migranti rispondere del reato previsto e punito dall’art.12 TUI, dove spesso è assente la mediazione linguistica, è complesso l’accesso al Patrocinio a Spese dello Stato, è quasi impossibile garantire consulenze tecniche (assenza di medici specializzati nelle lesioni derivanti da torture), è complesso l’accesso alla domanda di protezione internazionale soprattutto nei luoghi di detenzione. Trova, invece, larga applicazione la misura della detenzione in carcere nonostante l’incompatibilità con il regime carcerario dell’indagato, in forza della sua probabile sottoposizione a torture, alla luce dei parametri CEDU (la misura della detenzione carceraria come ipotesi di trattamenti inumani e degradanti). Nessuna progettualità è prevista, viceversa, per il reinserimento sociale dei migranti sottoposti a criminalizzazione.

Bibliografia

I materiali di studio saranno caricati dopo ogni lezione e saranno sostanzialmente saggi scientifici sui temi trattati, per un totale di circa 12 saggi (3 saggi per modulo).

Metodi didattici

Il Corso si caratterizza per un approccio didattico innovativo:
una parte delle lezioni sarà di tipo tradizionale, finalizzate alla trasmissione di alcuni concetti teorici e di alcune conoscenze metodologiche di base;
una parte delle lezioni sarà legata alla presenza di persone che vivono quotidianamente le questioni trattate: le così dette ‘lezioni aperte’ con la presenza di volontari, militanti di ONG e persone migranti;
una parte delle lezioni sarà svolta dentro laboratori ‘sul campo’, posti in spazi in cui i fenomeni migratori prendono forma, si vedono, si respirano quotidianamente (modalità e tempi di questi laboratori saranno concordati con gli studenti). Per svolgere tali laboratori, la Clinica ha avviato una collaborazione formale con numerose associazioni tra cui:
Ciac onlus;
Mediterranea Human Saving;
ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione);
IrpiMedia;
Medici Senza Frontiere.

Modalità verifica apprendimento

L’esame prevede:
L’elaborazione di una tesina di ricerca prodotta dallo\a studente\essa
Lo studio dei saggi caricati su Elly

Altre informazioni

Il Corso Clinica Sociologico Giuridica è rivolto con un invito particolare a tutti gli studenti e le studentesse che vogliano ‘lavorare’ (comprendere, elaborare, pensare) al proprio background migratorio in senso ampio (dal sud al nord d’Italia, dal sud al nord del mondo, dall’est all’ovest di ogni dove, anche di una singola città).

Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Il Corso è particolarmente attento agli obbiettivi legati alla riduzione delle diseguaglianze e delle discriminazioni (punto 10), allo sviluppo di istituzioni democratiche non violente e capaci di redistribuzione (punto 16) e allo sviluppo di percorsi di istruzione ‘di qualità’ (punto 4) in questo caso intesa come istruzione in grado di favorire autoriflessività e approccio critico (da ricercatori) alle questioni globali.