Obiettivi formativi
Il corso di propone di favorire:
• L’ acquisizione della capacità di lettura delle dinamiche conflittuali e di definizioni di possibili strategie di intervento.
• L’ acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione relative alle componenti psicologiche che derivano dalla disparità di genere.
• L’ acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione relative alle conseguenze psicologiche dei maltrattamenti ripetuti (legami traumatici)
• Acquisizione della capacità di riconoscere la violenza domestica, di accogliere e sostenere le vittime e di progettare interventi efficaci volti alla loro protezione e al ristabilimento di una condizione esistenziale autonoma e dignitosa.
• La capacità di definire un progetto di presa in carico tenendo conto delle esigenze e dei diritti dei destinatari e delle risorse disponibili sia "nelle" persone che nel contesto.
• L’acquisizione della capacità di applicare le conoscenze, capacità di comprensione e abilità nell'affrontare problemi a tematiche nuove o non familiari, considerando contesti di intervento diversificati (pubblico/privato/associazionismo, scuola/servizi sanitari, ecc.).
• L’acquisizione della capacità di riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all'applicazione delle conoscenze e dei giudizi;
• L’acquisizione della capacità di riconoscere e gestire la complessità sapendo completare le informazioni limitate o incomplete a partire dalle risorse offerte dal contesto e dagli interlocutori presenti.
• L’acquisizione della capacità di comunicare a interlocutori specialisti e non specialisti le conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, in modo chiaro e privo di ambiguità
Prerequisiti
Conoscenze di psicologia sociale, psicologia delle dinamiche familiari e tutela minori.
Contenuti dell'insegnamento
- La prima parte del corso affronta la questione del conflitto nell’ambito della famiglia focalizzandosi sul conflitto nella coppia.
La coppia è pertanto il contesto relazionale a partire dal quale è sviluppata l’analisi delle dinamiche conflittuale e delle possibili metodologie di gestione dei conflitti.
- La seconda parte del corso affronta il tema della violenza come forma estrema di espressione del conflitto e della sopraffazione. La violenza sarà qui considerata come violenza di genere e ci porterà pertanto a circoscrivere i casi alle coppie eterosessuali.
Rappresentando un esempio paradigmatico del rapporto gerarchico fra gruppi sociali, la differenza di genere sarà studiata come espressione di strutture valoriali, sistemi di significati, relazioni economiche e di potere.
Saranno delineati e discussi il ruolo e le competenze che la figura professionale dello psicologo può assumere nell’accogliere e nell’accompagnare le donne vittime di violenza domestica o che soffrono di un grave disagio familiare. Le strategie di intervento riguarderanno sia il sostegno diretto alla vittima sia i rapporti con i diversi interlocutori istituzionali che necessariamente intervengono nel percorso di protezione.
Programma esteso
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Bibliografia
1) Mazzei D., Neri V. (2017). La mediazione familiare. Il modello simbolico trigenerazionale. Milano: Raffaello Cortina Editore
2) Monacelli N. (2023). Donne e madri vittime di violenza. Dalla retorica dell’aiuto alla responsabilità dell’intervento. Edizioni Junior
3) Malaguti E. (2005). Educarsi alla resilienza. Trento: Erickson
4) Fleckinger A (2020). The Dynamics of Secondary Victimization: When Social Workers Blame Mothers. Research on Social Work Practice, XX(X),1-9
5) Lapierre S. (2010).Striving to be ‘Good’ Mothers: Abused Women’s Experiences of Mothering. Child Abuse Review Vol. 19: 342–357
6) Romero M. A Comparison Between Strategies Used on Prisoners of War and Battered Wives ^Sex Roles, Vol. 13, Nos. 9/10, 1985
7) Dutton D Traumatic bonding: The development of emotional attachments in battered women and other relationships of intermittent abuse; Victimology · January 1981
Metodi didattici
Il corso prevede lezioni frontali, lavori di gruppo, analisi di video e simulate.
Modalità verifica apprendimento
La verifica prevede
1) un'interrogazione orale verte sulla bibliografia obbligatoria e sui contenuti delle lezioni. L'esame orale è finalizzata alla valutazione dell’autonomia di giudizio, del senso critico e della capacità di affrontare le problematiche affrontate durante il corso.
Il voto finale dell’esame è dato dalla somma di tre voti parziali su base 10 ottenuti alla prova orale.
1) conoscenze teoriche (10/10)
2) capacità metodologiche nella definizione dei bisogni e delle ipotesi di intervento (10/10)
3) capacità di valutare il proprio ruolo e il suo impatto nel processo di intervento.(10/10)
Altre informazioni
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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
03 salute e benessere
05 uguaglianza di genere