MUSEOLOGIA NATURALISTICA
cod. 1004978

Anno accademico 2024/25
2° anno di corso - Primo semestre
Docente
Davide PERSICO
Settore scientifico disciplinare
Paleontologia e paleoecologia (GEO/01)
Ambito
A scelta dello studente
Tipologia attività formativa
A scelta dello studente
60 ore
di attività frontali
6 crediti
sede: PARMA
insegnamento
in ITALIANO

Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire i principi fondamentali della Museologia, con riferimento particolare alle modalità preparatorie dei reperti secondo la loro natura conferendo allo studente una preparazione adatta alla figura del Curator, del responsabile della didattica o del Direttore museale.

Prerequisiti

Conoscenze elementari di Biologia, Zoologia e Geologia.

Contenuti dell'insegnamento

Introduzione alla Museologia, la preparazione, la giurisdizione e il Museo.

Programma esteso

1 - Gli oggetti museali e la loro catalogazione. Wunderkammern, camera delle meraviglie o gabinetto delle curiosità: la nascita dei musei naturalistici. Aspetti estetici, scientifici e commerciali dell’attività collezionistica; collezioni di studio e collezioni in ostensione. Origine ed evoluzione storica delle collezioni museali e del concetto di museo. Nascita dei grandi musei naturalistici nazionali: il British Museum e il Muséum National d'Histoire Naturelle. Diffusione dei musei naturalistici nei vari paesi. Esplorazioni naturalistiche e nascita delle collezioni museali. Alcuni esempi di esploratori ed esplorazioni. Le società geografiche e le spedizioni con fini di raccolta museale. Le collezioni naturalistiche e loro importanza per l'origine dei musei: alcuni esempi in Europa e Stati Uniti. Istituzioni affini a musei: gli orti botanici e le stazioni di biologia marina; loro origine storica ed evoluzione.

2 - Il concetto di collezione naturalistica. Tipologie e problematiche relative a collezioni di animali, fossili, vegetali. Scopi di un museo: conservazione, didattica e ricerca. Esposizioni fisse e temporanee. Ostensione e illustrazione del materiale in funzione alla tipologia del pubblico. Il percorso espositivo. Strategie di allestimento delle esposizioni. Valutazione del tipo di pubblico destinatario, tematiche centrali e secondarie. Etichette, didascalie, pannelli illustrativi, immagini, modelli tridimensionali in scala e in dimensioni naturali, i diorami. Oggetti centrali e oggetti periferici.

3 - Introduzione generale alla raccolta, preparazione e conservazione del materiale naturalistico. Concetti generali sulla raccolta di reperti naturalistici. Preparazione di un escursione naturalistica per la raccolta o la campionatura di reperti. Materiali e metodi di raccolta. I quaderno di campagna, la georeferenziazione e l’utilizzo di tecnologie moderne nella documentazione naturalistica.

4 - Raccolta, preparazione e conservazione del materiale naturalistico: gli Artropodi. Concetti generali sulla raccolta di Artropodi terrestri attraverso la descrizione e l’utilizzo di strumenti quali l’aspiratore, il retino per farfalle, il retino da sfalcio, ombrelli entomologici e trappole luminose per raccolte notturne. Allestimento di una trappola a caduta per piccoli animali. Rammollimento di esemplari secchi. Concetti generali sulla raccolta di invertebrati acquatici. Viene mostrato un retino per macroinvertebrati acquatici, illustrandone struttura e modalità di funzionamento. Draghe e redazzi per raccolte sul fondo. Nasse: struttura e meccanismo di funzionamento. Spilli e parti del corpo degli Insetti passibili di essere spillate. Utilizzo degli spilli in fase di preparazione degli esemplari, per tenere in posto zampe, ali e antenne. La diversità degli Insetti in rapporto alle diverse modalità di preparazione. Modalità di preparazione degli insetti in rapporto alle dimensioni e alla consistenza dell’esoscheletro. Cenni alla preparazione di larve d’insetti. Insetti nemici delle collezioni entomologiche: Lepidotteri Piralidi e Tineidi, Coleotteri Dermestidi. Precauzioni e contromisure. Modalità di conservazione in liquido di Insetti piccoli e delicati. Cenni alla conservazione in liquido degli Aracnidi e introduzione ai problemi generali connessi alla conservazione in liquido. Cassette entomologiche, buste per farfalle, stenditoi, strisce di carta speciale trasparente, spilli entomologicici, cartellini per incollare gli insetti. Etichettatura dei reperti. I dati pregnanti da riportare in un’etichetta.

5 - Raccolta, preparazione e conservazione del materiale naturalistico: i principali gruppi di Invertebrati non Artropodi. Considerazioni generali sulle modalità di conservazione dei reperti zoologici in liquido. Liquidi utilizzati e dosaggi. Vantaggi e svantaggi della conservazione in liquido. Puntualizzazione sulle categorie di animali che meglio si prestano a essere conservati in liquido. Cenni alla preparazione e conservazione sia a secco che in liquido di Cnidari, ed Echinodermi. Allestimento di una collezione malacologica. il “vuotaconchiglie”. Impolveramento, perdita dei colori e fratture nelle conchiglie in collezione per tensioni interne dei diversi componenti chimici la conchiglia. L’importanza di sale espositive ben coibentate.

6 - Raccolta, preparazione e conservazione del materiale naturalistico: Pesci, Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. Principali problematiche nella conservazione in liquido e a secco dei Pesci. Liquidi più frequentemente usati e dosaggi più opportuni. Difficoltà nella preparazione e conservazione degli Anfibi. Preparazione di modelli museali in resine sintetiche. Concetti principali relativi alla preparazione a secco di Mammiferi, Rettili e Uccelli. Accorgimenti preliminari e misurazioni. Problemi nella spellatura e svuotamento degli esemplari. Problemi alle estremità delle zampe, nella coda e nella testa. Esemplari montati per ostensione. Problemi nel riempimento delle pelli. Impalcature interne con fili metallici. Utilizzo di corpi artificiali preventivamente allestiti. Problemi nell’assestamento del piumaggio (per gli Uccelli). Preparazione di scheletri di Vertebrati attuali. Problemi nella scarnificazione. Bollitura. Uso di acqua ossigenata. Montatura degli scheletri. Essiccazione degli eventuali legamenti e utilizzo di opportune impalcature. Problemi inerenti alle dimensioni dello scheletro. Scarnificazione di piccoli Vertebrati ad opera di insetti necrofagi.

7 - Raccolta, preparazione e conservazione del materiale naturalistico: fossili e minerali. Cenni ai processi di fossilizzazione. Problemi di estrazione di fossili dalla matrice. Strategie meccaniche e chimiche. Problemi nella gestione di lastre di roccia compatta con fossili schiacciati. Impronte e controimpronte. Catalogazione di fossili, minerali, rocce, meteoriti. Conservazione.

8 - Catalogazione del materiale zoologico secondo le attuali direttive della Regione Emilia – Romagna. Schede di catalogazione di beni naturalistici zoologici. Le schede inizialmente elaborate dal Museo di Storia Naturale di Parma. Breve cenno alla pubblicazione di C. Bellavere (1984) “Guida alla schedatura del materiale zoologico”. Breve cenno agli istituti centrali del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, con particolare riferimento all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD). Le schede di catalogazione elaborate dall’ICCD e il programma operativo “Samira” adottato dalla regione Emilia – Romagna. Vengono illustrate e discusse alcune schede compilate.

9 - Problemi conservazionistici nel mondo attuale. Dimensioni degli animali, esigenze ecologiche, specializzazioni evolutive, attività antropica e possibili cause di estinzione. Tentativi di limitazione del commercio di specie in pericolo. La convenzione di Washington e la CITES. Organizzazione della CITES e Appendici della CITES. Comitato Animali e Comitato Piante della CITES: l’importanza degli aspetti nomenclaturali anche nella compilazione delle appendici CITES L’applicazione delle direttive CITES nell’Unione Europea con particolare riferimento all’Italia. Cenni alle vicende dell’Italia come stato aderente alla CITES. Difficoltà nella gestione conservazionistica di grandi specie di Vertebrati in Italia. Immissioni sconsiderate di elementi alloctoni in determinati contesti ecologici e trasporto involontario di animali al seguito dell’Uomo, con possibili conseguenze sugli ecosistemi implicati (alcuni esempi tratti dalla recente storia italiana, con i casi eclatanti delle Nutrie e delle Trachemys; altri esempi di portata più generale tratti dalla recente storia globale, con il caso dei marsupiali australiani).

10 – Esempio di allestimento museale: il Museo Paleoantropologico del Po. Evoluzione di un museo nel tempo, il raggiungimento dei parametri minimi per il riconoscimento museale, la gestione e il personale di un museo, progettazione espositiva, attività preparatoria e conservativa dei reperti, ricerca, studio ed esposizione.

Bibliografia

Curzio Cipriani, 2006. Appunti di museologia naturalistic. Firenze University Press.

Matteo Merzagora e Paolo Rodari, 2007. La scienza in mostra. Bruno Mondadori

Keri Smith, 2008. Come diventare un esploratore del mondo.Corraini Edizioni.

Appunti forniti dal docente in formato PDF attraverso condivisione su Google Drive

Metodi didattici

Lezioni frontali in aula e in museo

Modalità verifica apprendimento

La prova d'esame consta di domande orali mirate ad appurare le conoscenze di base della disciplina, delle metodologie tassidermiche di preparazione dei reperti, di catalogazione e conservazione, della struttura di un museo e del suo funzionamento.

Altre informazioni

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Obiettivi agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Questo corso insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile